domenica 6 gennaio 2013

CAPITOLO 7 - LIGUSTRO E GLI ALTRI



STRALCIO DI UNA TESI SU LIGUSTRO
Ligustro nelle tesi

CAPITOLO 7
LIGUSTRO E GLI ALTRI


Il breve passaggio della lettera sopra citata, offre lo spunto per affrontare un aspetto piuttosto delicato della personalità e della dimensione artistica di Ligustro, ossia il suo rapporto con gli altri.

7.1 Ligustro e il panorama artistico contemporaneo
Il termine "delicato" è forse quello più appropriato per dare un'idea di quella che è la tendenza, se non la volontà, intesa come scelta artistica, da parte di Ligustro, di rimanere isolato, di non aderire in modo assoluto e totalizzante a qualsiasi tipo di corrente artistica. In particolare egli non nasconde una certa indifferenza nei confronti dei movimenti artistici troppo accademici o meglio dei metodi accademici con cui essi si sono sviluppati. Questo atteggiamento sarebbe in parte imputabile ad inevitabili lacune di carattere culturale nei confronti di certa parte della storia dell'arte ma non bisogna dimenticare che egli approda al mondo dell'arte in tarda età come autodidatta, completamente a digiuno di nozioni teoriche e tecniche, intenzionato solamente a trasferire in immagini, le sensazioni che il mondo circostante gli trasmette. Durante uno dei nostri incontri, senza avere nessuna vergogna, ma anzi perfettamente consapevole e fiero, forse anche troppo, del suo percorso dagli inizi ad oggi, mi rivela: 
Quando ho iniziato ad interessarmi all&rsquoarte, mi sentivo un puro; il mio cervello era tabula rasa, come la memoria di un computer che deve essere riempita di informazioni. Ho sempre pensato che questa condizione di purezza costituisse per me un grande vantaggio, in quanto potevo imparare ciò che volevo, nel modo più libero, senza condizionamenti di tempo, spazio e forma.

E' quindi facile capire come un atteggiamento piuttosto riservato e diffidente renda difficili i contatti diretti e le collaborazioni durature di Ligustro con realtà o personaggi artistici a lui contemporanei. Con una nota di polemica egli ribadisce: "Io non ho seguito, come tanti altri, un percorso artistico classico basato sullo studio metodico della storia dell'arte e svolto magari in funzione di uno sbocco nell'insegnamento. Questo genere di impostazione secondo me, porta a ritrovarsi davanti ad una porta chiusa. Io mi sento lontano nni luce da questo genere di artista; la mia porta non è mai chiusa perché non ho impostato il mio modo di essere artista sulla "fabbrica dell'appetito", ossia sull'aspetto puramente remunerativo dello status d'artista, bensì sull'appetito del mio cervello. Piuttosto, ho continuato a coltivare il sogno di realizzare una mia scuola di xilografia orientale". 
Questo sogno, all'età di 79 anni e dopo vent'anni di duro lavoro, non si è ancora realizzato, anche se egli ha saputo cogliere diverse occasioni per insegnare o quantomeno coinvolgere alcuni giovani nella affascinante ed ancora poco conosciuta tecnica xilografica giapponese. Egli dichiara infatti:
"Il mio ambizioso progetto era quello di creare una forma di artigianato come quello del classico laboratorio di stampe di Edo, basato sul lavoro di squadra (editore, disegnatore, incisore e stampatore). Il mio desiderio era quello di dar vita, con l'aiuto di alcuni allievi, ad una scuola che avesse una personalità ed una certa influenza nel panorama artistico. Purtroppo ho sbagliato i tempi, sono arrivato nel momento sbagliato e nel posto sbagliato, dove il panorama artistico e culturale del nostro paese, già poco incline ad apprezzare e rivalutare in primo luogo la xilografia tradizionale, peraltro madre di tutte le discipline calcografiche, ha sempre spento quelli che erano i miei slanci più ottimistici per fare qualcosa in tal senso. Comunque io persevero nei miei progetti, non ultima l'iniziativa di cui sono promotore presso il Castello Costa del Carretto di Garlenda, l'ennesimo tentativo di formare futuri maestri stampatori o incisori, secondo quelle che sono le personali attitudini ed inclinazioni.

Ligustro fa riferimento all'originale iniziativa chiamata "Fiori a Garlenda", idea che è nata dall'artista in seguito all'entusiasmo sorto durante la serie di otto lezioni di xilografia policroma, da lui tenute nel 2001 in occasione della Mostra Antologica "La danza del sole", presso il maniero secentesco di Costa del Carretto. Essa costituisce lo spunto ideale per una serie di incontri periodici aventi lo scopo, grazie alla volontà dell'artista, di mantenere in vita l'antica tecnica risorta dalle sue mani.

L'interesse per l'iniziativa da parte dell'amministrazione comunale di Garlenda, ha permesso, attraverso la disponibilità di alcuni spazi adibiti a laboratorio permanente presso il Castello, l'istituirsi di un corso di xilografia Nishiki-e della durata di sei mesi con cadenze di frequenza settimanali e presieduto dal maestro, la cui prima parte di tre mesi, conclusasi nel mese di Giugno, ha lasciato Ligustro piuttosto soddisfatto e fiducioso per il prosieguo delle lezioni, che riprenderanno agli inizi di autunno, e allo stesso tempo ottimista per un'evoluzione e sviluppo del suo progetto a lungo termine.

Tuttavia, guardando oltre queste interessanti e senza dubbio importanti iniziative, a Ligustro non sono mancate, anche se rare, e nonostante i suoi preconcetti, le occasioni per rapportarsi con la realtà artistica contemporanea. Ovviamente questi contatti sono avvenuti sul campo a lui ben noto dell'incisione e possono essere facilmente identificati in tre esperienze fondamentali che si tratteranno più approfonditamente nei prossimi paragrafi.

7.5 Il rapporto con Jack Hillier
Se le esperienze lombarde prima e genovesi poi della Xilon e degli Incisori Liguri, non si sono rivelate molto fruttuose e positive, ben diverso è il discorso che riguarda il rapporto di Ligustro con Jack Hillier, relazione che come accennato, si basa su una assidua corrispondenza iniziata nel 1987.

Ligustro in quegli anni ha già raggiunto un discreto livello di conoscenza della xilografia giapponese e delle sue tecniche esecutorie principali, attraverso lo studio approfondito delle stampe originali, l'assidua frequentazione di mostre e gli stretti contatti con alcuni esperti del Museo Chiossone di Genova e di alcuni galleristi di Milano. In questo senso si rivela fondamentale la conoscenza con la Dott.ssa Helena Markus, responsabile di una galleria d'arte di Milano, e curatrice di numerosissime mostre sull'arte giapponese, la quale ha modo di apprezzare l'interessamento e le competenza tecniche di Ligustro nel campo della xilografia policroma. Egli stesso dice: "La dott.ssa Markus, quando organizzava una mostra di stampe giapponesi, mi invitava spesso alle inaugurazioni e alle conferenze, affinché illustrassi le caratteristiche delle stampe e le loro tecniche di esecuzione. Inoltre, visto il mio grande interesse per la materia, un giorno mi manifestò la sua intenzione di mettermi in contatto con un illustre esperto. Dopo circa un anno, mi diede l'indirizzo di Hillier e da lì cominciarono i miei primi contatti.

L'approccio di Ligustro con il grande esperto, avviene tramite una lettera del 4 Luglio 1987 di cui si riporta integralmente il testo:

Caro Signor Hillier,
Per gentilezza della Sig.ra Helena Markus di Milano, ho avuto il suo indirizzo. Ella mi ha infatti informato, a suo tempo, che Lei ha condotto degli approfonditi studi sulle stampe Ukiyo-e. Sono anch'io interessato ad allargare la mia conoscenza sulla meravigliosa arte del Nishiki-e, ed ormai da diversi anni, mi sono cimentato ad eseguire diverse stampe con la medesima tecnica, o per lo meno con quella che io ritengo tale, e creda, i risultati raggiunti, sono frutto di lunghi studi e sperimentazioni.



Questo è infatti il motivo che mi ha spinto a parlarne con la Dott.ssa Markus prima, e a rivolgermi quindi a Lei onde avere, se possibile, qualche informazione su tutta la tecnica predetta.



Purtroppo, qui in Italia, non abbiamo pubblicazioni che ci possano istruire sulle stampe popolari giapponesi, né sui surimono e loro interpretazioni, sulle tecniche principali, sulle preziose carte o sulla registrazione dei vari colori.



Può lei parlarmi di tutte queste cose così eccezionali, così meravigliose, degli inchiostri e dell'oro, dell'argento e della mica e dei metodi di impiego che ebbero a fare quegli straordinari artisti del periodo Edo?



Al fine di poterla informare, in maniera più precisa, su quanto sino ad ora sono riuscito ad ottenere, e per averne, nel contempo un suo giudizio, unisco un piccolo lavoro ultimamente eseguito, commissionato da un collezionista; si tratta di un progetto per un ex libris.



La ringrazio in anticipo per tutto quanto riuscirà a farmi conoscere e voglia gradire i miei più cordiali saluti'.

Ligustro accompagna la lettera con una piccola stampa (fig. 7.4), la quale riscuote un grande interessamento da parte di Hillier, come egli stesso ha modo di manifestare al nostro artista, nella sua puntuale ed immediata replica del 10 Luglio:

Caro Signor Berio Ligustro,

sono stato deliziato dal ricevere la Sua lettera del 4 Luglio con l'accluso surimono ex libris". La sua stampa è incantevole, tagliata e stampata in modo così squisito, che non ritengo ci sia qualcosa che io le possa insegnare. Ci sono pochi libri tecnici al mondo, che trattano i metodi di stampa giapponese, e penso che nessuno di questi sia adatto a fare da guida agli studenti desiderosi di apprendere i segreti dei maestri del surimono.



Penso inoltre, che ci siano davvero pochi artisti dell'intaglio del legno, persino in Giappone, capaci di aiutarla.



A giudicare dalla stampa che mi ha mandato infatti, lei difficilmente può aver bisogno di istruzioni. Lei ha prodotto qualcosa di così personale e originale, che potrebbe essere addirittura deleterio per il suo lavoro avere delle istruzioni regolari, che potrebbero rovinare il suo stile.



Mi sembra che lei sia perfettamente padrone di tutte le tecniche necessarie per fare quel ricco tipo di stampa ornata che il surimono richiede. Sono tentato di chiederle come ha raggiunto quegli effetti insoliti: per esempio, il verde sulla superficie che sembra ghiacciata, lo ha ottenuto con mica polverizzata? Come ha tracciato le righe d'oro e d'argento? Che tipo di legno usa e quanti blocchi prepara? Dove ha appreso tanta maestria nellincidere?



Inoltre le confesso di essere piuttosto curioso di conoscere il significato dei simboli della sua stampa: c'è una barca con una stella e una grande vela. Dal fiore (una magnolia?) emergono dei laghi di carta, e in cima c'è una figura di due saggi sotto un albero, raffigurati secondo uno stile cinese o Zen. Noto due minute barche di fantasia sulla verde espansione dell'acqua ed il giallo - rosso dietro i fiori: cosa sono?

Mi perdoni per così tante domande, ma i surimono sono sempre pieni di significati reconditi che stimolano la curiosità di ognuno .


Lei non sa quanto piacere mi ha fatto la sua stampa e penso che non abbia bisogno di ulteriori istruzioni: "Lei è già tanto bravo".
Fig. 7.4

Questo rapido e ravvicinato scambio di battute di reciproca conoscenza, danno il via ad una interessante serie di lettere successive, che scandiscono in modo regolare, il nuovo rapporto di amicizia e reciproca stima tra Ligustro e Hillier, durato sino al 1995, il cui unico limite è costituito forse dal fatto che i due non si siano mai incontrati. Nelle pagine seguenti si riportano altri passaggi con cui lo studioso inglese ha modo di manifestare la sua grande ammirazione per il lavoro svolto dall'amico, frutto di notevoli sforzi che vengono premiati con autorevoli recensioni ed incoraggianti elogi, e di cui spesso il nostro artista non si sente degno. Infatti egli così risponde:

Caro Signor Hillier,
con qualche giorno di ritardo rispondo alla carissima e graditissima sua del 10 Luglio, e penso di non meritare tutti gli elogi che mi rivolge. Mi sono votato a così alta impresa e molto è il cammino che ancora mi rimane per raggiungere una parte della perfezione che caratterizzò gli artisti, gli incisori e gli stampatori del periodo Edo. Non sono più giovane, ma ho raggiunto quell'età in cui Hokusai ebbe a dire che tutto il lavoro svolto sino ad allora, a nulla sarebbe valso, se nel lustro successivo, non fosse riuscito a far sì che ogni punto e ogni tratto della sua linea tracciata, non avesse espresso vita propria.

Ma è tempo di rispondere alle sue richieste. Gli effetti di superficie brillante e ghiacciata sull'acqua verde, sono ottenuti, come lei ha giustamente intuito, con la mica polverizzata. Le linee fini di oro e argento sono ottenute con un apposito cliché, come potrà vedere dalle foto allegate e dai fogli stampati separatamente .

Il legno che adopero può essere di ciliegio o pero, sempre di filo e non di testa .

Ho imparato a intagliare da solo, munito di tanta passione e costanza indicibile; ho usufruito unicamente dell'amicizia concessami dal Direttore del Museo Orientale Chiossone di Genova, il quale mi ha permesso di studiare profondamente le stampe in esso conservate. Riguardo al surimono che le ho inviato e di cui mi chiede spiegazioni, posso dirle che mi è stato commissionato da un collezionista molto appassionato di arte cino - giapponese. Questo è il motivo per cui ho inserito i disegni Nanga, raffigurati sulle diverse pagine del libro, ossia la cascata, i due saggi sotto l'albero in riva al fiume che conversano e osservano il pescatore in barca, sotto le falesie. Il disco, sulla vela e dietro al libro, rappresenta un grande sole ( sempre presente nei miei lavori), fonte di illuminazione e di vita. La stella sulla prora della barca, rappresenta l'emblema della sua famiglia e la grande vela latina ne è lo stendardo. La barca rappresenta il lungo navigare della sua vita, così come sarà la barca dell'Ade poi. Le piccole barche lontane sono i figli lontani, e quella che si vede in trasparenza, rappresenta un figlio che sta ritornando in seno. La scritta sulla pagina del libro, quella centrale, è una frase latina "Rerum Natura Peregrare" e simboleggia, assieme alla magnolia, la bellezza e la purezza di colui che vive in pieno godimento della natura e dell'arte.

Allego alla presente due piccole stampe facenti parte della serie completa dei dodici egoyomi dei mesi, raffiguranti Luglio e Agosto (fig. 7.5 e 7.6).

Come avrà ben capito, sono felice che i miei lavori le siano piaciuti e godo al sapere che altri, oltre a lei, possano trarne piacevolezza. Spero di essere riuscito, in parte, a darle quelle spiegazioni che attendeva, peraltro sempre pronto a chiarire ogni sua piccola incertezza. La saluto con tanta cordialità, sperando di risentirla presto".

Fig. 7.5
Luglio

xilografia policroma a 32 colori, anno 1987
Tecniche impiegate: Nishiki-e, Kimpaku, Bokashi,
Kirazuri, Kira-e, Sabi-bori
Legno: le incisioni per i contorni e per i clichées sono state eseguite su legno di ciliegio (sakura)
Carta: Hodomura (gr 110 m/q)
Misura della stampa: Oban Tate-e (42x24 cm)
Sigilli in cinabro cinese: Rigu, Mon augurali,
Anno del Coniglio (1987)
Traduzione versi a cura di Jimbo Keiko:
Campi falciati
Il ragno tende la tela
Su l'unico fiore.

Fig. 7.6
Agosto
Xilografia policroma a 12 colori, anno 1987
Tecniche impiegate: Nishiki-e, Bokashi, Kira-e
Kindei, Kin - Sunago, Kirazuri, Mokkutsu, Sabi-bori
Legno: le incisioni sono state eseguite su legno di ciliegio (sakura)
Carta: Tairei (gr 70 m/q)
Misura della stampa: Oban Tate-e (42x24 cm)
Sigilli in cinabro cinese: Rigu, Mon Augurali, Anno del Coniglio (1987)
Traduzione versi a cura di Jimbo Keiko:
Con l'età piacevole
E' il ricordo dei giochi
Con le lucciole.


La risposta di Hillier non si fa attendere molto.



Caro Berio,
sono stato piacevolmente sorpreso dai suoi generosissimi regali delle sue stampe pieno di meraviglia per i freschi esempi della sua arte. Trovo molto interessanti ed utili le spiegazioni delle sue stampe; esse sono profondamente cariche di simboli ed assomigliano ai surimono giapponesi, ancor di più grazie all'interpretazione della poesia con i motivi pittorici.


Lei ha allegato le prove di stampa e le matrici dell'egoyomi di Agosto, e questa è stata un'ottima idea perché mi ha messo in condizione di seguire i suoi procedimenti tecnici. Tuttavia mi rimangono alcune curiosità da soddisfare. Come è riuscito ad ottenere una registrazione così perfetta di ogni blocco? Usa il sistema giapponese del kento, oppure ha inventato un suo metodo speciale? Come ha raggiunto una così mirabile fusione di colori nello sfondo di Agosto e nel cielo di Luglio?



Esse sembrano davvero il risultato di un incredibile perizia nella stampa. Come può capire, sono pieno di ammirazione per le sue stampe "uniche", e apprezzo moltissimo anche le fotografie che la ritraggono mentre lavora, nel suo laboratorio. Esse, assieme alle fotografie della sua città, mi danno un'idea del luogo in cui vive, un sito che sembra assai bello, dove nascono le sue creazioni contemplative.



Ho saputo che la Dott.ssa Markus spera di organizzare una mostra dei suoi "surimono italiani"; mi auguro che ciò avvenga e di riceverne una copia del catalogo, poiché penso che le sue bellissime stampe devono essere meglio conosciute".Dalla lettera del 13 Gennaio 1988



Spero che le sei stampe augurali per il nuovo anno, intitolate "Le bambole", siano riuscite a soddisfare pienamente l'attesa di sua moglie Mary. Come vede, ho cercato di interpretare, nel modo più coerente possibile, il disegno colorato che a suo tempo lei mi ha inviato: le cose essenziali, le espressioni dei visi ed il colore dei vestiti".


Ligustro fa riferimento alla stampa dal titolo "Le bambole di Mary Hillier" rappresentata in figura 7.7 e realizzata appositamente per la moglie dell'illustre studioso, appassionata collezionista di giocattoli.



Fig, 7.7
Le bambole di Mary Hillier

Xilografia policroma a 40 colori, anno 1988
Tecniche impiegate: Nishiki-e, Kindei, Gindei, Kirazuri,
Karazuri, Gimpaku
Legno: le incisioni per i contorni e per i clichées sono state eseguite su legno di ciliegio (sakura)
Carta: Tairei ( gr. 130 m/q)
Misura della stampa: Extra Oban (43x28 cm)
Sigilli in cinabro cinese: Rigu, Fuji Giorno e Notte, Anno del Drago (1988)
Traduzione versi:
Le stelle del nord
Cercano il calore (l'amore)
Nella casa Delle bambole.



Ho inserito, nella stampa, diversi giocattoli: la palla, la trottola, il tamburino e il trenino, poiché Lei ebbe a dirmi che anche i giochini infantili erano cose piacevoli per sua moglie, e questi non ne sono che i simboli. Il paravento con i fiori di pruno, è augurale per l'arrivo per nuovo anno. Il mio sole vuole essere augurio di longevità e precursore della prossima primavera; le nuvole, come lei ben sa, sono, per vecchia tradizione giapponese, apportatrici di benessere. Le stelle rappresentano, da una parte la Stella del Nord e per l'altra la Costellazione del Capricorno. La prima è un chiaro riferimento al significato del nome di Hokusai, mentre la seconda fa riferimento al mio segno zodiacale che si incrocia con la Stella del Nord. Anch'io ho lungamente studiato le opere di Hokusai cercando di capire, per quanto mi è stato possibile, il significato dei suoi mitate, al fine di realizzare, con gli stessi procedimenti, le mie opere.

Il significato dell'haiku, riportato sulla sinistra, è pertanto intonato, secondo il mio pensiero, a tutto il resto della stampa, e può così interpretarsi: le stelle del nord, cercano il calore nella casa delle bambole, dove è primavera e lunga giovinezza.

La casa delle bambole rappresenta la sua casa e quella di sua moglie Mary, che per il fatto di godere delle cose infantili, denota giovinezza d'animo e di passioni primaverili.

7.7 Ligustro e i contatti con il Sol Levante

Le emozioni che Hillier, da profondo conoscitore delle stampe giapponesi, ha provato seguendo per alcuni anni il processo creativo di Ligustro, trovano un riscontro efficace e coerente anche nelle parole del Prof. Senesi: 
..."I contenuti delle opere di Ligustro, non sono "giapponeserie", non sono cioè la brutta copia di forme orientali, bensì costituiscono autentiche meditazioni sulla vita e rappresentano brandelli di esistenza, la sua esistenza", espresse attraverso un rinnovato rapporto uomo - natura.


Di queste meditazioni e momenti di esistenza, è stato testimone diretto, Fukuda Kazuhiko, docente presso l'Università di Kanazawa e uno dei massimi studiosi di arte giapponese, autore di oltre cento volumi dedicati alla storia dell'Ukiyo-e. L'illustre personaggio, oltre ad aver presentato la Raccolta di Ligustro intitolata "Palloncini" 20 Xilopoetografie", presso il Museo di Arte Orientale E. Chiossone di Genova (cfr. par. 6.3 I Surimono e gli Egoyomi di Ligustro), ha reso grande onore al nostro artista, riportando nel suo paese, un così prezioso e indimenticabile ricordo della sua visita nell'atelier del maestro imperiese: 
"In un giorno della prima decade di giugno del 1991, quasi aprissi un piccolo, misterioso recipiente in bambù, io schiudevo l'uscio dell'atelier di Ligustro nella città portuale di Imperia, prossima al confine di stato con la Francia.

L'odore dell'inchiostro da stampa e dell'acqua salsa aleggiava nello studio e, come la chiara luce solare dell'Europa meridionale, si riversò all'interno. Dapprima io non scorsi nulla, ma nell'aria cantavano, danzavano innumerevoli i colori di xilografie intrise di abbacinanti ori, argenti, rossi, azzurri, verdi.

La xilografia policroma, sorta in Giappone sotto il nome di "Nishiki-e&", è rinata ad Imperia, ai bordi del Mediterraneo, in forme del tutto nuove. Nelle xilografie di Ligustro non vi è la poetica amante delle tinte sobrie e del senso della natura alla maniera nipponica. I colori sono invece oltremodo limpidi, vivaci, brillanti: una vera sarabanda cromatica di luce e colore mediterranei.

Le goffrature in rilievo, le sfoglie d'oro e d'argento non hanno i toni delle "stampe di broccato": hanno la beltà degli arazzi alla Gobelin, densi e sontuosi. Così l'incisione su legno, che ha varcato i confini del Giappone, lo spazio ed il tempo, ha ricevuto ora, dalla mano di Ligustro, un soffio vitale artistico di magnificenza barocca.

Le stampe di Ligustro sono un mondo poetico dove la musa suona l'arpa. Osservatene la grazia immediata: non sarò il solo che si inebri di questa pura bellezza. Prendendo a prestito un'espressione degli antichi Cinesi, queste xilografie sono luoghi ameni di un paese incantato, simposio a base di nettare ineffabilmente limpido. Diverse per concezione dalle xilografie giapponesi, esse gettano un novello bagliore sulla moderna incisione e sono nel contempo il prodotto di un mirabile poeta.

Queste parole di Fukuda sono molto significative e obbligano ad alcune nuove considerazioni su quello che è stato lo spirito artistico di Ligustro e sulla valenza del suo lavoro.

E' chiaro infatti come all'epoca, lo studioso giapponese, immediatamente consapevole delle potenzialità xilografiche di Ligustro, avesse guardato lontano e focalizzato la possibile evoluzione di un nuovo genere che si sarebbe presto inserito prepotentemente nel contesto della moderna incisione.

Ligustro ha vissuto questa evoluzione con un atteggiamento che oserei definire shumpeteriano. Il termine, di pura derivazione dalla scienza economica, fa riferimento alla teoria di Joseph Shumpeter, secondo cui lo sviluppo economico dipende soprattutto dalle modificazioni e innovazioni delle tecnologie, che gli imprenditori rendono possibili attraverso un'ampia disposizione di risorse e credito di capitale.

Immaginando di trasportare questa analisi nel merito della dimensione artistica di Ligustro, si può giungere ad individuare l'operazione del nostro artista, il quale ha raccolto l'eredità, il credito del prezioso patrimonio culturale ed artistico dell'antica tradizione nishiki-e e lo ha trasformato, attraverso il suo personale linguaggio figurativo, in una nuova dimensione, capace di confrontarsi su uno stesso livello con la xilografia contemporanea giapponese, quando non ne costituisce addirittura il superamento.

A distanza di dodici anni, le parole di Fukuda si sono rivelate come una sorta di premonizione, ma soprattutto un prezioso ed unico biglietto di sola andata per il panorama artistico del Sol Levante. Si è visto come, in tanti anni di duro e intenso lavoro, Ligustro sia riuscito solo parzialmente ad affermare il suo genere artistico in ambito locale o nazionale, vuoi, per sua stessa ammissione, per i suoi preconcetti e le sue lacune artistico - culturali, responsabili diretti di una certa diffidenza, da parte del panorama artistico contemporaneo, nei confronti del suo linguaggio figurativo e dei suoi messaggi. Sicuramente le esperienze lombarde e genovesi vissute negli anni "80" e "90" (Associazione Ex Libris di Milano, Xilon 1 e Associazione degli Incisori Liguri), sono state utili così come le conferenze, i dibattiti e i principali appuntamenti espositivi al Museo d'Arte Orientale E. Chiossone di Genova" dal 12 Dicembre 1996 al 20 Febbraio 1997, che ha avuto un seguito presso il Centro Polivalente di Imperia, oppure la Mostra Antologica presso il Castello Costa del Carretto di Garlenda (SV) dal 1 Luglio al 20 Agosto del 2001. Attraverso questi eventi, ed in particolare quello di Garlenda, Ligustro ha ripercorso le tappe fondamentali del suo cammino artistico, riproponendo i linguaggi e le cifre stilistiche degli esordi, sino alle opere tecnicamente più elaborate, da lui eseguite sino a quel momento e di cui "Malinconica attesa" (fig. 7.14) ne è un significativo esempio.

Tuttavia, è facilmente comprensibile come un personaggio così determinato ed esigente, quale egli si è dimostrato di essere, aspiri a qualcosa di molto più grande, ossia alla conquista dell'ambiente artistico nipponico e questo qualcosa è ormai alla sua portata.

Nel mese di Marzo di quest'anno infatti il suo nome si è costituito come elemento di trade union tra Casa Liguria, la rappresentanza permanente della Liguria a Bruxelles, e il paese del Sol Levante, nell'ambito di una efficace operazione di promozione turistico - artistico culturale della nostra regione nel cuore dell'Europa e nel lontano Giappone. La visione artistica e culturale giapponese si è così finalmente incontrata e fusa, nelle xilografie dell'artista imperiese, con la sensibilità ligure, in particolare della porzione di Ponente.

Il titolo significativo della manifestazione, "Aomori o Liguria? Tra estremo giapponese ed estremo oriente italiano", ha sancito di fatto un connubio della Liguria con la Prefettura di Aomori, volto a favorire gli scambi turistici e commerciali e di cui sono stati testimoni, oltre naturalmente a Ligustro e alle autorità, diverse personalità del panorama artistico giapponese, che già da tempo hanno avuto modo di stimare e ammirare nel loro paese, l'opera del nostro artista, attraverso l'efficace tam tam di notizie occidente - oriente da parte di coloro che, come Fukuda, sono stati testimoni oculari nel suo atelier.

In occasione di questa manifestazione, patrocinata dall'ambasciata giapponese a Bruxelles e il cui manifesto è rappresentato dalla stampa di figura 7.15 intitolata "Geisha alla finestra Notte", Ligustro ha esposto, presso la casa Liguria, oltre sessanta opere, di cui egli personalmente ha illustrato le tecniche di esecuzione durante due interessanti e seguitissimi stage dimostrativi. Tra le altre, Ligustro ha esposto due delle sue più recenti "imprese xilografiche" ossia "Giardini Liguri" (fig. 7.16) ed "Eterni Giardini" (fig. 7.17), quest'ultimo un vero e proprio esempio del suo sforzo tecnico e del virtuosismo cromatico raggiunto, in virtù dei 380 colori.

Sarebbe quasi superfluo aggiungere come l'evento abbia riscosso un notevole successo, testimoniato dai numerosi e sinceri apprezzamenti del momento, ma anche di quelli successivi, di cui Ligustro conserva orgoglioso le due più significative testimonianze.

Mi riferisco alle manifestazioni di apprezzamento che l'artista ha ricevuto nel mese di Giugno, da parte dell'Ambasciatore giapponese a Bruxelles, Atzuko Nishimura: " Attraverso le sue opere ritrovo il simbolo del gioioso connubio tra due grandi civiltà e culture, quella del Giappone e dell'Italia" ma anche dal Direttore del Centro Culturale e Informazione dell'Ambasciata, Daini Tsugahara, che così si rivolge a Ligustro: "Mi fa veramente piacere constatare che grazie a Voi e alle vostre opere, la tradizione del Giappone è salvaguardata in Italia, e dirò di più, meravigliosamente sviluppata e trasformata".

Fig. 7.17
Eterni Giardini

Xilografia policroma a 388 colori, anno 2002
Tecniche impiegate: Nishiki-e, Kirazuri, Karazuri, Kimpaku, Sabi - bori
Legno: le incisioni per i contorni e per i clichées sono state eseguite su legno di ciliegio (sakura)
Carta: Hodomura (gr. 110 m/q)
Misura della stampa: 158x60 cm


Sigilli: Rigu, Anno del Cavallo (2002), Ze-Ko, Mu-en

"Aomori o Liguria" si costituisce come il primo vero grande "assalto" di Ligustro, e mi si passi il termine, al mondo culturale del Sol Levante, dove la quantità e autorevolezza dei consensi e riconoscimenti ricevuti, hanno certamente dato al nostro artista ulteriore coraggio (non che ne avesse avuto bisogno) ad andare oltre.


Fig. 7.18
Tete de Femme

Shiko Munakata 195617x21 cm

Egli mi dice: "Quest'anno ricorre il centenario della nascita del Maestro Shiko Munakata, (morto nel 1975), a mio avviso uno dei più grandi xilografi giapponesi contemporanei. Lesperienza di Bruxelles, è stata per me come un segnale, una rivelazione per unire due eventi tanto importanti per il mio percorso artistico, quanto per il mondo della xilografia giapponese. Per combinazione Aomori è la regione che ha dato i natali a Munakata, ed io ho pensato di celebrare entrambi, attraverso un mio personale tributo grafico. Riprendendo una xilografia in bianco e nero del maestro, (fig. 7.18), raffigurante il personaggio femminile del libro di Jun ichiro Tanizaki, intitolato "La chiave" e meglio conosciuto in occidente per alcune trasposizioni cinematografiche (in Italia vedi versione di Tinto Brass), ne ho realizzato una mia interpretazione secondo le tecniche nishiki-e" (fig. 7.19).
Fig. 7.19
Omaggio a Munakata


(rivisitazione di Ligustro della stampa "La chiave")
Xilografia policroma a 10 colori, anno 2003
Tecniche impiegate: Nishiki-e, Kirazuri, Karazuri (sulla geisha a sinistra), Bokashi, Sabi - bori
Legno: le incisioni per i contorni e per i clichées sono state eseguite su legno di ciliegio (sakura)
Carta: Hodomura (gr. 110 m/q)
Misura della stampa: Nagaban (61x28 cm)
Sigilli in cinabro cinese: Munakata ( a destra), Rigu, Mu-en, Jimbo Keiko
Traduzione versi a cura di Jimbo Keiko Magnanini:
"Gioia degli incontri

Già vedo i colori dell&rsquoautunno".
Ligustro continua: "Un mese fa quindi (a metà Luglio), ho inviato in Giappone, all'attenzione del Dott. Noriki Sakuraba, funzionario della regione di Aomori e già presente all'appuntamento di Bruxelles, alcuni miei cataloghi e xilografie, come segno di rispetto e stima personale nei confronti di un grande artista quale è stato Munakata. Oltre al mio più recente lavoro intitolato "Fiori a Garlenda" (fig. 7.20) e realizzato per il "XX Meeting 500', tenutosi il 5 e 6 Luglio scorsi, ho inviato naturalmente la mia personale interpretazione policroma della stampa originale di Munakata".

E' facile immaginare come Ligustro sia estremamente fiducioso nel buon esito della sua iniziativa e ha un valido motivo ad esserlo in quanto le sue aspettative non sono state disilluse. Infatti, in uno di questi pomeriggi di torrido Agosto, entrando nel suo studio per l'ennesimo dei nostri consueti incontri, trovo il maestro sì rinfrancato e ritemprato da una breve vacanza, ma soprattutto galvanizzato da un'importante notizia.

Il 12 Agosto scorso infatti, la Prefettura di Aomori, nella persona del Dottor Sakuraba manifesta così, attraverso una e-mail, la sua riconoscenza per le dimostrazioni di stima del nostro artista:
"Dopo aver ricevuto il pacco del Maestro Ligustro, mi sono recato al Museo Munakata e ho avuto modo di sottoporre direttamente all&rsquoattenzione del Presidente, le sue opere. Egli, vedendo la stampa policroma "Omaggio a Munakata", si è commosso e mi ha incaricato di inviare, alla sua attenzione, una delle 1000 copie a tiratura limitata, del libro - catalogo del maestro giapponese, un prezioso omaggio in segno di ringraziamento per l'affetto dimostrato , con la speranza di rinforzare e alimentare ulteriormente i rapporti".



Senza dubbio questa è la notizia che Ligustro aspettava da tempo. Questi lunghi mesi che ho trascorso a stretto contatto con il suo mondo, respirando la sua arte, ascoltando dalla sua viva voce ciò che pensa e vive e vedendolo realizzato nel suo linguaggio figurativo, che lui definisce "Liberty Ligure", mi permettono oggi, al termine del mio percorso nel mondo infinito dell'arte nishiki-e, di capire l'atteggiamento estremamente positivo e l'ottimismo che lo hanno sempre contraddistinto e che gli hanno permesso di trasformare le sue aspettative in certezze e di vedere anche le speranze altrui come possibili realtà.

Il segreto del successo e del raggiungimento di ogni suo obbiettivo, sta proprio nella costante e incrollabile volontà di non discernere il pensare dall'agire, dove l'idea, il pensiero geniale, deve inevitabilmente portare, attraverso la sperimentazione, ai risultati positivi prefissati.
Più volte, durante i nostri incontri, egli ha ribadito: "L'uomo non deve sperare bensì aspirare". Questo semplice concetto, in cui si sintetizza tutto il suo lavoro, gli permette oggi di considerare le nuove prospettive, i nuovi orizzonti aperti dal panorama artistico giapponese ed in particolare della Prefettura di Aomori, non come punto di arrivo, bensì come nuovo punto di partenza per nuove sfide e nuovi traguardi.
Il suo atteggiamento molto fiducioso e deciso, gli ha permesso di portare avanti un processo evolutivo della xilografia tradizionale giapponese, che , volendo sintetizzare, definirei di controtendenza.

Con questa affermazione intendo porre l&rsquoattenzione su un particolare molto importante: laddove la dimensione tecnologica e industriale dell'elettronica e dell'informatica, ha sempre visto i Giapponesi assumere un ruolo di leaders, forti delle loro innegabili capacità di sfruttare e perfezionare idee e tecnologie non proprie per creare progresso, trovo molto singolare che un artista "strano" e "genuino" come Ligustro, sia riuscito, in modo così preponderante ed efficace, a migliorare e superare tecnicamente i maestri giapponesi nella loro disciplina xilografica, lasciando un segno nelle loro più profonde ed antiche tradizioni.

Inoltre, ritengo che l'operazione di sdoganamento di Ligustro di un prodotto artistico Made in Italy, nel lontano Sol Levante, dimostri la sua controtendenza nell'ostinata volontà di continuare a proporre un linguaggio, che pur trovando la sua originalità nell'evoluzione della tecnica xilografica, conserva intatta la sua autonomia figurativa, a dispetto delle nuove tendenze dell&rsquoarte moderna e futuristica.

Di tutto ciò, ritengo di essere stato, in questi mesi, rispetto ad altri, un fortunato testimone, e spero che il mio lavoro possa rendere gradito omaggio a questo artista, che nei miei confronti si è dimostrato sempre molto disponibile ed affabile, concedendomi gran parte del suo tempo e la sua massima fiducia, ma soprattutto paziente ed estremamente esaustivo nel farmi conoscere il mondo a me completamente estraneo dell&rsquoarte e cultura giapponese, supportandomi in alcuni momenti difficili di questi lunghi mesi di lavoro.


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